martedì 30 aprile 2013

Gioielli nel 1800-1900


Continuiamo il nostro percorso sull'arte orafa concentrandoci sul 1800-1900!

Finito il periodo repubblicano la moda è totalmente indirizzata allo stile neoclassico e i gioielli si indossano alle braccia, alle caviglie e sulle cosce.
In Francia, nel 1804, con la proclamazione dell’Impero, rifioriscono tutte le attività legate agli articoli di lusso, ed è in questa fase che l’arte orafa gode di un particolare splendore, sia grazie all’opera dei joailliers che lavoravano le pietre preziose sia grazie a quella dei bjoutiers, che utilizzavano metalli non preziosi o semi preziosi.

L’Ottocento è, però, anche l’epoca dei gioielli vittoriani che, dal 1861 - anno in cui il Principe Alberto marito della regina Vittoria muore di tifo - diventano gioielli da lutto, da indossarsi durante le ore del mattino. Il colore per questi gioielli è rigorosamente il nero, i materiali invece sono i più svariati, dallo smalto all’onice, dal vetro al giaietto.
Gruppo di diversi oggetti neri in giaietto e falso giaietto dell'epoca vittoriana

Il look nel dopoguerra è androgino, detto “alla maschietta”, caratterizzato da capelli corti e vestiti di foggia maschile; l’immagine che nelle riviste del tempo raffigura le donne delle classi più agiate è quella di figurini senza forme. Chanel, che propone questo stile, abbina gioielli falsi, perle simulate e vetri, con gioielli veri: il bijoux entra timidamente nell’abbigliamento femminile, viene indossato ancora solo dalla donna della classe superiore, che ha possibilità maggiore di “sfidare” i canoni sociali, e dalle emergenti dive del cinema muto: siamo nell’epoca del Futurismo e dell’Art Decò.
Il gioiello “falso” inizia a prendere quella strada che lo porterà ad essere costume jewelry, un prodotto industriale che per avere successo deve rinnovarsi continuamente interpretando ed influenzando il gusto del pubblico. Si apre lo spazio culturale del bijou come oggetto di manipolazione, invece che come accumulo di materia, in cui lo stile supera la “cosa”.

Gli anni ’30 sono il decennio delle grandi dive di Hollywood che con le loro immagini esorcizzano la fatica delle famiglie a vivere nella realtà che le circonda.
In “Via Col Vento”, per la prima volta, vengono usati gioielli falsi creati appositamente da Joseff of Hollywood per la pellicola: si tratta di gioielli molto grandi e vistosi che in questo modo risultano visibili durante le riprese; tale pratica porterà a risparmiare molti dollari che precedentemente venivano impiegati per l’affitto di grandi gioielli veri!
Marily Monroe nel film “Gli uomini preferiscono le bionde” cantava il celebre motivo in cui declamava i diamanti come i migliori amici delle donne. In realtà i gioielli da cui è circondata sono splendidamente falsi!
La crisi economica fa perdere numerosi clienti ai gioiellieri, perciò molti di essi iniziano a produrre accanto alla linea di gioielli veri una linea di bijoux, falsi ma eccellenti per stile e fattura.
I bijoux iniziano ad essere venduti nei grandi magazzini, anche in quelli più popolari, offrendo collezioni ricche e fantasiose che cambiano ad ogni stagione. L’uso del bijoux diventa il segno di una progressiva democratizzazione della società e della maggiore importanza del ruolo della donna, che vale non per la famiglia a cui appartiene e di cui eredita i gioielli, ma per le sue capacità e doti, anche di eleganza e fantasia, che si riflettono nel successo della bigiotteria. Nella prima metà degli anni ’40 si diffondono gioielli patriottici che furono indossati da chi voleva augurare ai soldati buona fortuna, fatti, a causa di un decreto presidenziale che vietava l’uso di materiali utili per scopi bellici, di materiali facilmente reperibili e più disparati, come raffia, legno, resine e, per la produzione più raffinata, sterling ossia argento 925.

Dopo il grigiore degli anni ’40 c’è la voglia di colore: è’ il decennio del rock ‘n roll, dei blue jeans e della Barbie.
Il cambio della moda rende necessari nuovi modelli di bijoux, che ora non solo sono socialmente accettati ma diventano un accessorio chic. S’incrementa la vendita dei bijoux nei grandi magazzini a prezzi concorrenziali ma quella che letteralmente spopola è la moda degli home party, lanciata nel 1949 dalla Emmons, che 2 anni dopo prenderà il nome Sarah Coventry.

Negli anni ’70 l’industria del gioiello vede un calo di produzione. Cosi come nel periodo della crisi economica degli anni ’40, I bijoux non sono visti di buon occhio ad eccezione degli orecchini molto grandi e dei pendenti con simboli naturali. I temi ricorrenti negli accessori sono principalmente tre e si sono sostanzialmente susseguiti cronologicamente: gli elementi di richiamo alla cultura indiana, soprattutto a cavallo degli anni ’60 e ‘70, i motivi floreali, presenti in tutta la moda dell’epoca, arrivatici direttamente dai movimenti hippy della flower power e le linee geometriche. I materiali utilizzati sono poveri oltre che intrinsecamente anche nell’aspetto: fili metallici intrecciati tra loro, stoffa, perline e piccoli ciondoli in materiali plastici vanno a creare lunghe collane, bracciali indossati indistintamente da uomini e donne, grandi ed appariscenti orecchini.



Nei primi anni ‘80 è influente lo strascico del fenomeno punk nato alla fine degli anni ’70. E’ il periodo dell’esagerazione, dei grandi gioielli vistosi, dei tessuti laminati e della voglia di mostrare opulenza a tutti i costi, è il periodo dei colori sgargianti, come il fucsia, il giallo e il blu elettrico, del trucco vistoso.

Gli anni ’90, a differenza del decennio precedente, sono caratterizzati da un ritorno al minimalismo per quanto riguarda i gioielli e l’abbigliamento.

I bijoux di questo periodo sono nettamente inferiori e vi è per molti versi il ritorno all’oro. Il bijou di fantasia d’epoca diventa oggetto da collezionare, tanto da diventare oggi un allettante prodotto da allocare sul mercato anche tramite il commercio elettronico nella sua forma più particolare, quello dell’asta on line: il sistema di eBay ne è l’esempio più eclatante.

2 commenti:

  1. Lo sai che Torre del Greco è famosa in tutto il mondo per l'arte degli orefici?! Ci sono famiglie che da generazioni e generazioni lavorano l'oro, anche se ultimamente la crisi sta spazzando via tutto! Ma è ancora possibile visitare vecchie botteghe e tanti "artisti" che producono ancora oggi gioielli e tanto altro ancora! Vieniti a fare un giro!

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  2. Molto interessante!!! Sicuramente verrò a farmi un giro :P

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